Non tutti i mali arrivano per nuocere. È il caso dei musei collegati al periodo acuto di pandemia in Italia. La presenza sui social delle esposizioni permanenti, pinacoteche o gallerie d’arte, durante i mesi di blocco degli spostamenti, ne ha giovato notevolmente. 

A testimoniarlo sono i numeri: la crescita maggiore si è registrata su Instagram (+72%), seguito da Facebook (+51%) e Twitter (+2,8 %) nei mesi di maggio e aprile. Il 76% dei musei italiani è presente su un canale social, con Facebook che si conferma il più diffuso rispetto a Instagram. Alcune realtà sperimentano anche canali social più recenti con Tik Tok. 

Se con i musei aperti il digitale ha rappresentato un supporto all’esperienza visiva, con la chiusura delle istituzioni museali l’online si è rivelato uno strumento prezioso di erogazione del contenuto per diffondere la cultura e la conoscenza.